Open Day 1973
La Nascita del palazzetto del Basket a Brescia
La conversione dell’E.I.B. ( il palazzo per le manifestazioni dell'Ente Iniziative Bresciane) di Brescia da palazzo delle esposizioni industriali a palazzetto dello sport, fu dovuto alla geniale intuizione del Cav. Castellani Andrea, proprietario e titolare della ditta Confezioni Rondine.
Nella stagione sportiva 1972/73 Castellani diventò presidente della società Basket Brescia e durante l’estate allestì una formazione per puntare decisamente alla promozione in serie B.
L’inizio del campionato dimostrò che la squadra era competitiva ed i risultati positivi non tardarono a palesarsi.
Le partite casalinghe si disputavano nella palestra dei Salesiani presso il quartiere Don Bosco la cui capacità era di circa 800 posti comodamente a sedere. Il conforto dei risultati e la maggiore presenza di articoli sul giornale locale rispetto al passato, fece sì che l’interesse per la pallacanestro a Brescia si consolidasse.
Le presenze aumentarono considerevolmente tanto che nelle partite casalinghe molti spettatori, per vedere l’incontro, dovettero comprimersi all’inverosimile sulle gradinate ed alcuni, pur di assistere agli incontri, restarono in piedi negli angoli della palestra. In diversi incontri molti non riuscirono neppure ad entrare. Il Giornale di Bescia stesso invocò, rivolgendosi all’amministrazione comunale, la costruzione di un palazzetto adeguato.
Fu nel mese di novembre 1972 che il presidente (senza farlo trasparire) ebbe la geniale idea; incontrò gli industriali bresciani, proprietari dell’impianto, e siglò un contratto per affittare il “CIAMBELLONE” ormai da tempo inutilizzato per trasformarlo in un palazzetto dello sport.

TESTIMONIANZA
Autore: Roberto Romano
In quella stagione facevo parte della squadra come playmaker. Ricordo bene che durante la cena di Natale il Presidente annunciò a noi giocatori una grande sorpresa per il mese di gennaio del 1973: ci disse che avremmo giocato all’E.I.B. trasformato in palazzetto con la capacità di 3.500 posti a sedere.
Il presidente fu di parola, a tempo record nel mese di gennaio 1973 iniziarono i lavori di adattamento. Venne posato il parquet in legno; sistemati i canestri con i tabelloni in cristallo; installato il tabellone elettronico; postate le tribune laterali e le curve; sistemati sia l’impianto audio che quello di illuminazione e infine creati gli spogliatoi per le squadre e gli arbitri.
La settimana prima della partita inaugurale, ci allenammo per la prima volta all’interno del nuovo impianto. La prima impressione fu l’enorme spazio in cui si giocava e poi la meravigliosa sensazione di correre e palleggiare sul parquet morbido ed elastico.
Arrivò quindi il giorno dell’inaugurazione, il 28 gennaio 1973. La partita era la prima del girone di ritorno e si disputò alle 17.30 contro la Pallacanestro Vicenza. Alle 15.00 tutti noi eravamo già nello spogliatoio e mentre indossavamo la nostra divisa cominciavamo a sentire il rumore della persone che cominciavano ad accomodarsi sulle tribune. Penso che anche i presenti a quell’incontro rimasero piacevolmente sorpresi dal grande spazio e che la vista da ogni tribuna era ottimale.
Arrivarono le 17.00, era il momento di entrare in campo. Uscendo dagli spogliatoi, posizionati dietro le tribune, vedemmo la tribuna piena. Ci riunimmo per il solito ‘grido di battaglia’ e poi di corsa in fila indiana entrammo sul parquet. Inutile dire che sentendo tanti applausi, i battiti del cuore aumentarono e vedere e sentire le 3.000 persone presenti su tutte le quattro tribune che ci salutavano, non nego che per l’emozione una piccola lacrima di commozione spuntò sul volto di parecchi di noi.
Superato il primo impatto ci concentrammo per l’incontro ma, vedere durante il riscaldamento le tribune così piene, ci mise comunque una certa agitazione. Giocammo una partita molto contratti ed alla fine del primo tempo stavamo perdendo 27-30. La volontà di non tradire l’aspettativa di tante persone presenti, fece sì che riuscimmo a superare la tensione e negli ultimi 10 minuti di gioco, pur con qualche preoccupazione recuperammo e alla fine vincemmo l’incontro per 68 a 60 con il pubblico in festa.
Ricordare la nostra felicità e la soddisfazione vissuta per questa vittoria anche a distanza di 45 anni fa percorrere ancora qualche brivido.
Vorrei ricordare i miei compagni di squadra di quella partita del 28 gennaio 1973.
Sottolineo che la squadra era composta per sette decimi da giocatori bresciani ed era la seguente:
Ballabio Michele, Bresolin Mario, Amadini Maurizio, Grazioli Giuseppe, Dante Saetti, Rubagotti Pietro, Barbieri Francesco, Ripamonti Lelio, Sfriso Enzo.
Allenatore Prof. Valtorta Carlo con il nostro indimenticabile massaggiatore Bilacchi Francesco.

Compagni con i quali tutt’ora periodicamente mi incontro per raccontare di tanti aneddoti del passato davanti ad una pizza ed un bicchiere di birra.
RINGRAZIAMENTO
Mi sento di ringraziare immensamente il Cav. Castellani Andrea (che purtroppo spesso non viene ricordato) che ha permesso a noi di vivere grandi emozioni e di vincere quel campionato per fare quel primo passo verso il basket che contava, ma soprattutto poiché ha donato alla città un impianto che all’epoca poche società potevano permettersi. Nell‘estate del 1975 cedette la squadra e il palazzetto a Pedrazzini Mario con il quale la storia del basket bresciano continuò.
Roberto Romano